Stadio Comunale di Arezzo
All’epoca della costruzione lo Stadio comunale di Arezzo possedeva una forte identità che rispondeva a un chiaro programma funzionale; nel tempo, la mancanza di una strategia complessiva e di un piano organico di intervento hanno fatto sì che i lavori di “adeguamento” trasformassero l’impianto sportivo in un complesso disomogeneo, in cattivo stato di manutenzione e non più rispondente alle necessità.
L’idea è di trasformare il vecchio manufatto in un impianto di ultima generazione, inserendo spazi da destinare a nuove attività quali: commercio e merchandising, bar e ristoranti, centro fisioterapico riabilitativo, centro wellness e fitness, foresteria per i calciatori e i partecipanti ai campi scuola estivi.
L’ipotesi di progetto propone di racchiudere le tribune all’interno di quinte traforate e inclinate, in planimetria disposte a elica, che “aprono” verso la collina verde e “chiudono” verso le strade e le aree di parcheggio. Nello spazio tra lo stadio esistente e i nuovi margini curvilinei vengono collocati i volumi di progetto, forati da una serie di patii ellittici che catturano aria e luce per gli ambienti del piano terra; la copertura di questi nuovi elementi diviene l’area di sosta e di ingresso/uscita degli spettatori. Il colore amaranto delle pareti fa riferimento ai colori della squadra e della città.
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Committente: Arezzo Calcio
Luogo: Arezzo, Italia
Progettisti: Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Marina Lo Re, Isabella Colangelo
Gruppo di lavoro:
Cronologia: 2014
Esito: approvato